Sostenibile Leggerezza dell’Essere

“Per vivere, proprio come per nuotare, va meglio chi è più privo di pesi, perché anche nella tempesta della vita umana le cose leggere servono a sostenere, quelle pesanti a far affondare”
Apuleio

LA SOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’ESSERE

Format di educazione al benessere e allo star bene attraverso la ricerca del proprio Clown condotto da Rodolfo Matto (Gelotologo Clown-attore Laugther Yoga Teacher )
La sostenibile leggerezza dell’essere” è uno spazio, a metà tra un setting ed un laboratorio, per liberarsi dalle rigidità nell’ottica di un discorso globale di tutela del benessere. L’umorismo, la comicità e la leggerezza rappresentano un’opportunità incredibile per ribaltare le situazioni problematiche, ansiogene o angosciose, dando luogo ad una ristrutturazione completa del vissuto, con un rilevante effetto dal punto di vista psicologico, emotivo e relazionale. Cercare la propria dimensione di leggerezza, coltivarla e sostenerla può essere la strada per ricentrarsi e per praticare il proprio ben-essere in armonia con la realtà che ci circonda. Riscrivere i vissuti attraverso la profondità della leggerezza per nutrire di “cibo sano” la propria emotività. Recuperare il gioco, l’immediatezza nella relazione, lo stupore nell’osservazione, la curiosità della conoscenza, per riappropriarsi della parte meno vincolata dalle convenzioni e forse per questo più sociale.
Si parte dalla rottura dell’equilibrio dello status quo, per costruire un apparente disequilibrio ed esplorare, ricercare e scoprire la dimensione clownesca che vive dentro ciascuno essere umano. Il lavoro sul clown porta a riflettere sul proprio modo di essere, sulle proprie potenzialità espressive, spingendo a liberarsi dalle paure. Essere clown è riscoprire spazi e tempi al di là di categorie razionali; è giocare con la realtà per reinventarla. La scoperta del proprio clown non è nient’altro che la scoperta del gioco come espressione di sé stesso. Il clown non è un personaggio che si possa interpretare, ma una dinamica, una dimensione, una scoperta di parte di sé, che non può risolversi nel semplice uso del naso rosso. Non è solo improvvisazione, la sua dinamica si nutre delle verità personali dell’individuo, recupera tutte le caratteristiche istintive e spontanee che quotidianamente l’educazione gli impedisce di mostrare. Non ci si arriva tramite ragionamento, la sua ricerca parte dalle verità personali per poi scoprire gli aspetti istintivi socialmente negati.

Il lavoro sul clown è lo studio dell’animo umano, il ritorno alla luce. Si nutre di debolezze, l’arte dello stupore è la sua essenza. Il clown crede completamente in tutto quello che fa. Risolvere il fallimento e comprendere il funzionamento del mondo e delle cose lo porta a sperimentare tante idee e tante possibili soluzioni. Il clown è stupefatto dalla vita, dalle cose; cerca contatti, inventa, ogni giorno è nuovo, ogni momento è nuovo: lui non conosce i sentimenti, sperimenta, cerca e vive la situazione in modo semplice, diretto, mai psicologico. Quando parla è concreto, chiaro e semplice. Non fa filosofia, né poesia. La sua comicità è universale, non si ferma di fronte a barriere di spazio o di età, è in grado di stupirsi di fronte al mondo. In questo senso il clown è antipsicologico, non segue le norme comportamentali degli individui inseriti in un contesto sociale, è puro istinto. L’abilità sta nel riprodurre la spontaneità e lo stupore senza perdere il controllo.
Un clown non è mai nel punto dove si trova, sta attorno a sé stesso; qualche volta non pensa. ma semplicemente danza i propri pensieri.

Per contatti

Rodolfo Matto

E-mail: rodolfo.matto@gmail.com

Telefono: 349 7626325

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